Cosa sono le polizze a copertura del rischio del creditore?
Le
CPI (Credit Protection Insurance) sono polizze assicurative, di solito a
premio unico, che tutelano la banca dai rischi che per qualsiasi motivo
il cliente che ha sottoscritto un contratto di mutuo non possa pagare
le rate alla scadenza per eventi indipendenti dalla sua volontà, come il
decesso, la malattia, l'inabilità al lavoro, l'invalidità permanente o
temporanea, la perdita dell'occupazione. Sono molto costose. Nella
stragrande maggioranza dei casi, il cliente di un mutuo paga il premio
della polizza ma, se si verifica l'evento coperto dall'assicurazione,
non è lui ad incassare la somma di denaro prevista, bensì la banca. Sono
dunque polizze diverse da quelle che assicurano la casa in caso di
scoppio e incendio. Questa, considerando l'ipoteca che viene iscritta
dalla banca sull'immobile, è obbligatoria; le polizze CPI sono, invece,
facoltative.
Proprio quest'ultimo tipo di polizza è al centro della battaglia dell'Isvap per ridurre i costi a carico dei consumatori. Secondo l'ente, infatti, il guadagno delle banche sarebbe troppo elevato, con un ricarico sui costi del 44%, il doppio rispetto agli agenti assicurativi, così come la percentuale della rata del mutuo su cui viene calcolato il premio della polizza. Nel momento in cui ci si appresta a richiedere un mutuo, è bene tenere a mente alcune regole. In primo luogo, la sottoscrizione della polizza CPI non è obbligatoria ma se la banca la reputa condizione necessaria per erogare il mutuo, allora il costo di queste polizze deve rientrare obbligatoriamente nell'Isc o nel Taeg (indice comprensivo degli interessi e di tutti gli oneri accessori agganciati al mutuo). Se si decide di puntare sulla polizza, occorre poi ricordare che la sottoscrizione non è obbligatoria con la stessa banca che eroga il mutuo. Bisogna, inoltre, fare molta attenzione al capitolo dei costi, analizzando nel dettaglio anche le tipologie di rischio contemplate e le modalità di rimborso del premio in caso di necessità.
Se si decide di chiudere il mutuo per accenderne uno a condizioni migliori con un'altra banca, è possibile chiedere il rimborso della quota di premio non goduta oppure cambiare il beneficiario delle polizze. Per risparmiare, l'utente può rivolgersi a compagnie assicurative esterne, ma il 79% dei contratti sottoscritti è in genere siglato con una società collegata alla banca o finanziaria erogatrice del prestito. Spesso queste polizze, che per legge devono essere almeno due, di due compagnie diverse, da sottoporre al cliente e tra le quali scegliere quella più conveniente e confacente alle proprie esigenze, hanno dei prezzi alti che influiscono sul prezzo complessivo del mutuo. Inoltre, l'aliquota media pagata dal cliente a titolo di provvigione sul totale del premio è piuttosto alta, intorno al 50%, con picchi fino all'83%: dunque, dalla metà a oltre quattro quinti del premio pagato non vanno effettivamente a costituire la garanzia ma solo a remunerare l'intermediario. Quello delle polizze CPI è un business che avvantaggia i soggetti erogatori del credito perché, oltre al premio, incide anche la commissione da pagare alla banca.
Per fare un esempio, su un mutuo di 300.000 euro, l'Isvap rileva che le banche chiedono polizze Cpi con un premio lordo di 14.000 euro, di cui 10.000 euro sono di commissioni. Invece, se si stipula una polizza con un altro istituto erogatore che non sia la styessa banca che ha erogato il mutuo, l'importo si abbassa: per esempio si può pagare un premio di 3.800 euro e le commissioni arrivano a ridursi ad appena 250 euro circa. Occorre verificare sempre la forma di pagamento anticipato della polizza, altre invece chiedono un pagamento a rate, e, infine, occorre sempre verificare cosa succede se si chiude il mutuo anticipatamente o se lo si trasferisce con la surroga: questa tipologia di operazione è un altro fronte sul quale l'Isvap sta conducendo una battaglia per ottenere la portabilità delle polizze a costo zero. Una possibilità di risparmio viene anche dalla copertura, visto che si può scegliere se assicurare l'intera durata del mutuo o anche solo un periodo. Questa seconda ipotesi può abbattere di molto il costo dell'assicurazione.