giovedì 3 maggio 2012

Rc auto: il ministero dello sviluppo economico boccia la tariffa unica

La tariffa unica nazionale, valevole da Nord a Sud, per gli automobilisti più virtuosi, non è applicabile. Il Ministero dello Sviluppo Economico con una nota ha stabilito che la norma prevista dall'articolo 32 della legge Cresci Italia in conversione del decreto sulle liberalizzazioni, risulta in contrasto con il principio di libertà tariffaria di cui godono le compagnie d'assicurazione. Il provvedimento, pensato per eliminare le grandi disparità tariffarie esistenti da Palermo a Milano, stabilisce che per le massime classi di sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna compagnia deve praticare identiche offerte. Una formulazione di non facile interpretazione per l'Isvap, che ha chiesto un chiarimento al Ministero, ricevendo una risposta che di fatto è una sonora bocciatura per la tariffa unica per i virtuosi del volante. In sostanza, il Ministero afferma che non si può escludere la territorialità nell'analisi del rischio, un parametro importante nella costruzione personalizzata della tariffa. Il livellamento nazionale delle tariffe a beneficio degli assicurati di alcuni territori, aggiunge il Ministero, di fatto creerebbe un doppio danno agli assicurati di altri territori e un peggioramento tariffario per gli assicurati delle classi di minore sconto dello stesso territorio oggetto di tale beneficio. Contro la decisione del Ministero protestano Adusbef e Federconsumatori: "Siamo di fronte ancora una volta alla volontà di non intervenire in un settore dove invece ce ne sarebbe bisogno alla luce di incrementi tariffari che, solo nell'ultimo triennio, sono arrivati al 32%, in media 311 euro in più a cliente". Secondo le due associazioni, poi, "il concetto di territorialità potrebbe essere rivisto e contemplare un'articolazione più ampia anche a livello comunale". Polemica infondata per il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti: "Tale norma si ispira ai principi di equità e di corretta ripartizione del rischio tra gli assicurati". Se la norma di fatto è stata bocciata, continuano invece a crescere le differenze Nord-Sud in materia di Rc auto. Secondo un'analisi di Supermoney, comparatore online, un medico di 42 anni in prima classe di merito e un attestato di rischio immacolato a Napoli paga in media oltre 1000 euro, il 240% in più rispetto ad un collega di Padova (310 euro), o di Milano (315 euro).

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