giovedì 19 maggio 2011

Polizza Generali iPiù

La polizza Generali iPiù prevede l'investimento in una unit linked rappresentata da un fondo assicurativo flessibile, denominato Target 2010 - 2025. Il fondo ha, appunto, un orizzonte temporale di 15 anni; i suoi investimenti non devono fare riferimento a un determinato benchmark, e quindi si indirizzano verso tre asset predeterminati: liquidità (da zero al 20% del totale del patrimonio), obbligazionario e azionario (entrambi da zero al 100%). Unico obiettivo predeterminato della polizza è il profilo di rischio del fondo interno, che viene individuato in una volatilità annua media attesa pari al 9,5%; il valore, come avviene nella gran parte delle metodologie utilizzate per delineare i profili di rischio, è espresso come scostamento quadratico medio delle serie dei rendimenti settimanali rispetto al rendimento atteso del fondo interno in esame. A conferma del carattere ibrido tra rivalutabile e unit linked, la polizza Generali iPiù offre la garanzia, alla scadenza del fondo, almeno della restituzione dei premi versati (cosa non prevista in genere per le unit linked tradizionali), al netto dei diritti. Non è tutto: partendo da questa soluzione unit linked, viene offerta al sottoscrittore la possibilità di trasferire (parzialmente dal secondo al quinto anno e totalmente dopo il quinto anno) il capitale in una tradizionale polizza a rivalutazione collegata alla gestione separata Gesav. Nel dettaglio, tra il secondo e il quinto anno lo switch è possibile solo per il controvalore delle quote del fondo interno che eccede la somma dei premi versati. Dopo il quinto anno può, invece, essere chiesto il trasferimento del controvalore delle quote dal fondo interno alla gestione separata Gesav. Questa operazione, nel caso in cui si opti per switch parziali, può essere effettuata una volta all'anno con richiesta scritta da parte del contraente. Il primo cambiamento è gratuito, mentre viene applicata una commissione fissa di dieci euro per i trasferimenti effettuati tra la prima ricorrenza annuale e il giorno che la precede. Dal quinto anno, il costo dello switch sale a 50 euro mentre è gratuito il trasferimento del fondo alla gestione separata Gesav alla scadenza di Target 2010 - 2025. Non sono, comunque, le spese sostenute negli eventuali switch a incidere sul costo complessivo della polizza, ma i vari caricamenti e le commissioni previste nelle varie fasi contrattuali. All'atto della sottoscrizione, per esempio, Generali iPiù prevede un costo dell'1,5% del premio al netto dei diritti di emissione di 10 euro e di 2,50 euro a titolo di diritto di quietanza. Molte polizze unit linked della concorrenza non prevedono commissioni d'ingresso (sotto questo punto di vista la nuova unit linked assomiglia di più a una tradizionale ramo vita I) anche se questa circostanza si ripercuote, però, con gradualità diverse, sulle commissioni di riscatto che si attestano sul 5% tra la seconda e la quinta annualità e si annullano solo dopo quest'ultima scadenza. Oltre alle commissioni di entrata e di uscita (rappresentate da caricamenti e costi di riscatto), il cliente deve pagare anche i caricamenti sui fondi interni. In particolare, su quello che è denominato Af Target 2010 - 2025 è prevista una commissione annua di gestione pari al 2% di cui la quota parte per il servizio di asset allocation degli Oicr collegati e per l'amministrazione del contratto è pari al 90%. Il contratto prevede, come di consueto, anche spese mediante prelievo sulla gestione separata (in questo caso, Gesav). Questa spesa può essere suddivisa in due parti: una fissa (pari all'1,3%) e l'altra variabile (in relazione all'intervallo di rendimento della gestione separata). Se il rendimento della gestione separata è compreso tra il 4,1% e il 4,2% si applicano 0,03 punti percentuali in più alla commissione standard. Ogni intervallo di un decimo in più di rendimento della gestione separata si traduce in un parallelo aumento dei punti percentuali assoluti di incremento del valore trattenuto. Nel 2009, per esempio, il rendimento della gestione separata è stato del 4,41%, cui si applicano 0,12 punti percentuali in più del valore trattenuto sul rendimento. Nel caso specifico, questo valore va aggiunto all'1,3% previsto come commissione base per un totale di 1,42 punti percentuali, che portano il rendimento netto riconosciuto ai sottoscrittori della polizza pari al 2,99% (4,41% - 1,42% = 2,99%). Alla luce di questi caricamenti, il costo percentuale medio annuo per un investimento di 30.000 euro si colloca sul 2,39% per una permanenza di cinque anni; questo valore scende progressivamente al 2,25% per una durata di dieci anni e al 2,18% per una durata di 15 anni.

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