venerdì 20 maggio 2011

Il boom delle unit linked fa emergere la convenienza dei fondi assicurativi

Per comprendere quali saranno le polizze che caratterizzeranno la raccolta premi del 2011 è sufficiente recarsi presso un campione casuale di agenzie e chiedere consigli agli addetti alla vendita in merito a un investimento che si desidera effettuare in un'ottica di medio periodo. La risposta, nella stragrande maggioranza dei casi, sarà di valutare le opportunità offerte dalle unit linked. E' proprio così? Si tratta veramente di una buona occasione e di una valida alternativa di investimento? Cosa è cambiato nei mercati finanziari, tanto da far emergere con vigore la convenienza dei fondi asssicurativirispetto a strumenti alternativi?

Tanta uniformità di comportamento e di orientamento da parte degli assicuratori non deve sorprendere, nonostante gli sforzi effettuati dal legislatore e anche dagli intermediari per mettere al centro dell'azione commerciale la consulenza e i servizi al cliente. Le politiche commerciali e di budget, infatti, alla fine hanno ancora un forte impatto sul comportamento degli addetti alla vendita delle reti distributive e molto spesso si propone ciò che è utile per la redditività delle reti distributive piuttosto che per la performance dei portafogli della clientela. Questa caratteristica è particolarmente forte nelle reti distributive bancarie che, assieme alle poste, collocano mediamente 65 euro ogni 100 di nuova raccolta del ramo vita. Si comprende, così, perché le reti condizionano la tendenza in atto in tutto il mercato della bancassurance quando si parla di polizze del ramo vita a contenuto finanziario.

La riscossa delle unit linked era evidente già dalla fine dello scorso anno quando le buone performance della raccolta di fine anno hanno segnato una svolta per i dati complessivi di tutto il 2010. Secondo i dati e le rilevazioni dell'Ania, infatti, la raccolta premi delle unit linked nel corso del 2010 ha raggiunto quasi gli 8 miliardi di euro che, pur risultando ancora inferiore ai massimi degli oltre 10,2 miliardi del 2007, ha segnato un netto progresso rispetto ai 3,8 miliardi di premi raccolti nel 2009. I primi mesi del 2011 sembrano confermare questo trend positivo delle unit linked, che trova ampio supporto da parte delle reti distributive bancarie e agenziali. Il fattore commissionale rappresenta, senza dubbio, un elemento importante del maggiore dinamismo di queste formule, ma da solo non basta a spiegare una tendenza che è collegata anche alle mutate condizioni dei mercati finanziari, all'innovazione di prodotto introdotta da molte compagnie e, talvolta, anche alle interessanti performance ottenute da molti fondi assicurativi.

Il 2010 ha registrato una forte crescita della bancassurance e del ramo vita, concentrata soprattutto sulle tradizionali polizze del ramo vita I, che garantiscono il capitale iniziale e una soglia di rendimento minimo che, nell'ultimo biennio, si è spesso rivelata superiore ai tassi offerti dai titoli di Stato a breve termine, e in particolare dai Bot a tre mesi. In questo contesto, le caratteristiche delle polizze a rivalutazione del capitale si sono dimostrate un ottimo strumento per venire incontro alle esigenze di certezza e scarsa propensione al rischio evidenziate dalla clientela. E, nello stesso tempo, hanno contribuito a supportare la redditività delle reti distributive grazie a profili commissionali molto interessanti. In alcuni momenti il loro collocamento, soprattutto da parte delle reti bancarie, ha inciso per una fetta decisamente più consistente della nuova raccolta, togliendo di conseguenza spazio alle future sottoscrizioni, dal momento che un aumento della loro quota non poateva che avvenire se non a rischio di un'eccessiva concentrazione di questi strumenti nei portafogli della clientela.

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