giovedì 12 aprile 2012

Da Unipol una polizza Rc auto basata sul meccanismo Unibox

Unipol, dopo una sperimentazione avviata nel 2003, ha messo in commercio una polizza Rc auto, denominata "Km Sicuri" e basata sul meccanismo Unibox, che ricalca il tradizionale antifurto satellitare, adattato per consentire la completa tracciabilità del veicolo. E per generare un flusso di dati, attraverso cui la compagnia può ricavare le informazioni relative all'utilizzo del veicolo (spostamenti, fermi o impatti, e, naturalmente la percorrenza chilometrica). Lo scopo è, infatti, quello di proporre tariffe a consumo, personalizzate in base alle esigenze dei clienti. Il prodotto è stato realizzato in outsourcing grazie alla collaborazione con Octo Telematics, società specializzata in sistemi e servizi telematici per il mercato assicurativo e automotive, che ha conquistato una notevole fetta di mercato delle blackbox legate alle polizze. All'interno del sistema è collocato un accelerometro, e cioè un chip in grado di registrare gli urti che il veicolo subisce in termini di velocità di accelerazione. Inoltre il sistema Gprs, su cui si basa il dispositivo, genera un flusso di dati attraverso cui la compagnia può ricostruire la dinamica degli urti. Grazie ad Unibox si può verificare se c'è stato l'impatto, dove si è verificato, con quale intensità è avvenuto e valutarne le possibili lesioni fisiche conseguenti. In tal modo si ha l'opportunità di tutelare la compagnia da eventuali frodi o esagerazioni dolose del danno. Per non parlare dell'importanza di un sistema di rilevamento satellitare in caso di furto, grazie alla possibilità di tracciare il percorso compiuto dal veicolo dopo il sinistro. Anche nel caso in cui l'autovettura venga trasportata. Sfortunatamente si tratta di uno strumento non ancora riconosciuto ufficialmente come prova nei contenziosi giudiziari. La riduzione dei costi dei sinistri in presenza di questo dispositivo consentirà alla compagnia di applicare sconti sulle polizze Rc auto degli automobilisti più virtuosi. L'impiego delle scatole nere sembra rafforzare la convinzione che è alla base delle prossime disposizioni di legge in fatto di Rc auto. Tuttavia appare spinosa la questione relativa ai costi dell'apparecchiatura. Da quanto si comprende dalle nuove disposizioni di legge, tutti i costi dei dispositivi installati sui veicoli dovranno essere a carico della compagnia. Questo rischia di avere un effetto boomerang sugli assicurati. A oggi i clienti pagano l'Iva sui costi che sostengono per Unibox. Se quegli stessi costi fossero a carico delle compagnie, che non recuperano l'Iva, finirebbero col riversarsi, in termini di aumenti, sui clienti, siano questi la totalità o i soli sottoscrittori di polizze pay per use. Ciò finisce inevitabilmente per erodere, in buona parte, il vantaggio economico che la legge si propone di offrire agli assicurati. Per non parlare della doppia imposizione fiscale, nella quale incorrerebbero, di fatto, dal momento che il premio finale di polizza viene nuovamente gravato da tassazione.

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