lunedì 16 gennaio 2012

Non aumentare le tariffe Rc Auto deve essere una priorità per le compagnie

Il 2012, dal punto di vista economico sarà un anno terribilmente difficile per tutte le famiglie italiane. La pressione fiscale è alle stelle ed ai limiti dell'umana sopportazione. E' frustrante dover lavorare gratis fino alla terza settimana di giugno per rimpinguare le casse dell'Erario e poi, solo in seguito, iniziare a lavorare per noi stessi. Un fisco barbaro e incivile che falcia tutto e tutti a causa di un'emergenza economica dovuta non al mal governo di casa nostra ma a fattori esterni che hanno l'obiettivo di far crollare il sistema Europa e l'Euro, sta mietendo le prime vittime. Persone dal reddito minimo che si vedono recapitare richieste di rimborso alquanto esose e che preferiscono suicidarsi pur di non continuare a sopravvivere nell'indigenza, imprese che falliscono e rincari dei servizi, completano un quadro desolante e devastante al contempo. La disoccupazione appare in aumento e l'economia reale indica a chiare lettere che stiamo attraversando una recessione di immani proporzioni. La ricetta per migliorare un siffatto stato di cose sarebbe ridurre la percentuale derivante dal rapporto debito pubblico/Pil (Prodotto interno lordo), ma per poterla attuare sarebbe necessario far crescere i consumi e gli investimenti, cosa che è evidentemente impossibile in questa fase, poiché stipendi e pensioni non sono adeguatamente allineati al costo della vita.

Dopo questa lunga, ma doverosa premessa, diciamo che in un siffatto contesto è lecito chiedersi se la crescita dei prezzi delle tariffe Rc Auto sia terminata e se non ci si possa attendere una certa riduzione a causa, tra l'altro, del minor uso dell'autovettura che si riscontra nei momenti di crisi. Riteniamo che questa speranza sarà disattesa non tanto per la vituperata voracità delle compagnie di assicurazione, ma per il persistere di diverse anomalie. Per comprendere le ragioni di questa previsione ci pare opportuno esaminare i fattori che determinano il prezzo dell'assicurazione auto e di molte altre coperture nei rami danni. La voce più importante è quella relativa al pagamento dei sinistri (loss ratio). La sua incidenza sui premi raccolti, nel ramo Rc Auto, è stata dell'87,3% nel 2010. E' presumibile che nel 2011 questo onere percentuale possa diminuire, purché non si palesino forti carenze nell'accantonamento riserva dei sinistri degli anni precedenti. E questa è sicuramente una buona notizia.

La seconda voce da prendere in considerazione è quella relativa alle spese generali e di acquisizione dei contratti (expence ratio) che nel 2010 ammontava al 18,4%. Su questo versante riteniamo improbabile che si possano ottenere dei miglioramenti significativi. Le spese di amministrazione, infatti, sono arrivate al 4,4% e potrebbero subire solo un'ulteriore limatura. Gli oneri provvigionali ammontano al 10,5% mentre il coacervo delle altre spese relative all'acquisizione dei contratti ammontano al 3,5%. Premesso che queste percentuali sono analoghe a quelle dei Paesi europee con le economie più avanzate, riteniamo improbabile assistere a riduzioni poiché il 90% circa dei premi è raccolto da agenti i cui bilanci non sono di certo floridi. Molti assicuratori, al contrario, ritengono che vi potrà essere un aggravamento di questi oneri per ragioni di concorrenza e per garantire la sopravvivenza di taluni punti vendita. 

Resta, infine, l'ultima voce: utili da investimenti che, fino al 2007, hanno contribuito, con percentuali nell'ordine del 6% dei premi, al miglioramento dei risultati. Nel 2010 questa contribuzione è scesa intorno al 3%. Per l'esercizio che si sta chiudendo, le previsioni non sono certo rosee a causa del forte deterioramento di valore del comparto obbligazionario. Se le compagnie si vedranno costrette a svalutare gli investimenti in titoli di Stato, il saldo potrebbe risultare addirittura negativo, andando così ad annullare i benefici che potrebbero riscontrarsi nella loss ratio.
Se dall'analisi di questi fattori appare improbabile una riduzione delle attuali tariffe Rc Auto, si potrebbe, tuttavia, auspicare l'assenza di ulteriori aumenti nel 2012. Riteniamo invece che i costi per gli assicurati cresceranno ancora perché le compagnie possano affrontare, con le carte in regola, i dettami che provengono dalla normativa in tema di solvibilità che, salvo ulteriori rinvii, entrerà in vigore nel 2013. Questa normativa, assai complessa e articolata, può essere banalizzata con l'asserzione che, afronte di una crescita dei premi, le imprese dovranno immettere nuovi capitali. E i capitali, com'è ampiamente risaputo, hanno un costo la cui determinazione dipende dalle disponibilità di denaro fresco esistente sul mercato. Questa disponibilità è assai ridotta come ha potuto constatare recentemente il Tesoro nelle recenti aste di Bot e Btp e viene raccolta soltanto se ben remunerata.

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