Entrando nel cuore della manovra e soffermandoci sulle rendite finanziarie e sulla convenienza o meno di un riscatto ante 2012, ecco il quadro che andrà a delinearsi dal primo gennaio 2012.Le attuali aliquote delle imposte sostitutive relative alle rendite finanziarie del 12,5% e del 27% saranno unificate al 20%.
L'aumento non scatta invece per i titoli di Stato ed equiparati (Buoni Postali Fruttiferi, obbligazioni degli enti locali, obbligazioni degli enti sovranazionali riconosciuti con trattati resi esecutivi in Italia) che restano al 12,5%, così come i proventi delle polizze vita. La manovra esclude comunque:
- la previdenza complementare. In fase di accumulo i rendimenti continueranno a essere tassati all'11%, e le prestazioni al 15% (o aliquota inferiore);
- i piani di risparmio a lungo termine appositamente costituiti. Il decreto deve chiarire quali siano le caratteristiche di questi piani, che saranno ancora tassati al 12,5%;
- le polizze pagate a persone giuridiche che continuano a non essere assoggettate a ritenuta, fatta eccezione per i contratti ante 2001 (vecchia fiscalità) per i quali sarà applicata la nuova aliquota, in luogo del 12,5%.
Le modalità di determinazione della nuova aliquota in termini di riduzione della base imponibile saranno comunicate in seguito all'emanazione del decreto attuativo. Le detrazioni sui premi non hanno subito alcuna modifica. E alla domanda se il riscatto possa convenire o meno al cliente la risposta è una sola: non conviene. Le motivazioni sono le seguenti:
- il decreto attuativo potrebbe ulteriormente agevolare le polizze in essere al 31 dicembre 2011;
- le polizze in essere al 1° gennaio 2012 avranno un regime di doppia fiscalità, in quanto i rendimenti maturati fino al 31 dicembre 2011 continuano ad avere un'aliquota del 12,5% (persone fisiche), mentre ai rendimenti maturati successivamente sarà applicata la nuova aliquota;
- riscattando e reinvestendo si dovrebbe pagare la tassazione sui rendimenti finora maturati anziché a scadenza. Quindi riscattare in anticipo non comporta alcun beneficio per la clientela.
- è essenziale ricordare che le polizze vita ai fini previdenziali e di rispario continuano a conservare i benefici civilistici dell'impignorabilità e insequestrabilità.