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martedì 6 settembre 2011
Rc auto: no all'aumento dell'aliquota di imposta
Il sindacato nazionale agenti protesta contro l'aumento dell'aliquota di imposta sull'Rc Auto disposta dalle Province italiane. In una lettera inviata alla presidenza del Senato, della Camera dei Deputati, del Consiglio dei Ministri, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dello Sviluppo Economico, alla VI Commissione Finanze della Camera, all'Unione delle Province italiane, alle associazioni dei consumatori e alle organizzazioni sindacali, ha espresso la più viva preoccupazione e il proprio disappunto per il decreto legge sul federalismo fiscale che prevede la possibilità per le Province italiane (molte lo hanno già fatto) di variare fino a 3,5 punti percentuali l'attuale aliquota dell'imposta sull'Rc Auto. "Se è pur vero che il decreto in questione attribuisce alle Province la facoltà di una variazione, non solo in aumento ma anche in diminuzione, dell'aliquota d'imposta, nella realtà è del tutto inverosimile che tali riduzioni possano verificarsi, stante la scarsità di risorse finanziarie a cui accedono gli enti provinciali e le difficoltà di bilancio della maggior parte di essi", spiega lo Sna. Sull'argomento è intervenuto anche Claudio Demozzi, presidente provinciale Sna di Trento e leader del movimento d'opinione "Intermediari Uniti" aderente allo Sna, che si è detto pronto ad aprire immediatamente "tavoli provinciali di concertazione tra gli amministratori e gli esponenti locali del sindacato agenti. Per frenare le delibere di aumento delle imposte a carico degli automobilisti, "Intermediari Uniti" sta valutando anche la messa in mora delle amministrazioni provinciali per il riconoscimento dell'aggio spettante agli agenti per l'incasso dell'imposta.
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