Per ora, niente obbligo di confronto fra le polizze a cui gli agenti erano vincolati. Lo ha deciso L'Isvap, con una comunicazione ufficiale firmata dal Presidente Giancarlo Giannini. L'Authority - recita una nota di Claudio Demozzi, Presidente dello Sna - ha sospeso la procedura "per il tempo necessario alla predisposizione della normativa". L'obbligo di confronto, a cui l'articolo 34 del decreto liberalizzazioni aveva sottoposto le reti agenziali, è stato definito da Demozzi "una vera e propria beffa". Il Presidente dello Sna, come è noto, sostiene una posizione del tutto diversa: oltre a spingere per il plurimandato obbligatorio, infatti, Demozzi chiede che agli agenti sia aperta "la possibilità di vendere polizze di diverse compagnie (l'accesso alla cosiddetta pluriofferta, ovvero la collaborazione tra intermediari oggi vietata)". In ogni caso, conclude il leader sindacale, "la sospensione dell'applicazione ci conferma la correttezza del nostro operato". Intanto, l'Isvap ha dato avvio al primo dei provvedimenti attuativi, che riguarda le polizze vita. La misura definisce i contenuti minimi dei contratti e le modalità di presentazione dei preventivi, con il fine di agevolare i clienti nel confronto tra i prodotti. L'intermediario (che, in questo caso, è quasi sempre una banca) dovrà fornire tre preventivi al consumatore; di questi, due dovranno essere di altre compagnie non collegate al mediatore. L'Isvap ha previsto, inoltre, che il cliente abbia la libertà di ricercare sul mercato una polizza più conveniente entro 10 giorni; la banca dovrà fornirgli una nota scritta sui contenuti minimi della polizza. I provvedimenti attuativi del decreto liberalizzazioni potrebbero rivelarsi il canto del cigno per l'Authority sulle assicurazioni: un intervento legislativo promosso dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, intenderebbe, infatti, trasferire la vigilanza del settore assicurativo (ma anche quella dei fondi pensione) sotto la Banca d'Italia.
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giovedì 10 maggio 2012
L'Isvap sospende l'obbligo di confronto delle polizze rc auto
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mercoledì 7 marzo 2012
Lo Sna critica le innovazioni normative sull' Rc auto
Lo Sna critica le innovazioni normative sull'Rc auto. "La stesura definitiva del decreto legge sulle liberalizzazioni", ha dichiarato Claudio Demozzi, neopresidente dello Sna, "si allontana dalle annunciate proposte di introdurre nel mercato una vera concorrenza nell'offerta delle polizze Rc auto". Un'occasione persa, dunque? Leggendo tra le righe sembrerebbe proprio di si. Anche perché, insistono allo Sna, la prima versione della nuova normativa sembra stravolta e svuotata di contenuti. "Abbiamo accolto con grande favore la prima stesura del decreto, che intendeva affidare nelle mani esperte degli intermediari professionisti la realistica possibilità di creare le condizioni di concorrenza efficace, attraverso l'introduzione dell'agente multimandatario" ha ricordato Demozzi. "Evidentemente, il governo ha subito pressioni conservatrici orientate a cambiare tutto, purché tutto rimanga com'è". La prima versione del decreto decretava una sorta di obbligo di plurimandato, stemperata nella seconda stesura, che vincola semplicemente a fornire tre preventivi all'assicurato. Un intervento che, secondo lo Sna, non intaccherà il vorticoso aumento delle tariffe Rc auto. "La volontà manifestata dal governo di intervenire fattivamente affinchè le tariffe Rc auto (ormai fuori controllo) vengano ribassate drasticamente sembra naufragare nell'inutile burocrazia", si legge in una nota del sindacato. Infatti, prosegue Demozzi, "c'è da chiedersi quale beneficio potrà mai avere l'utente se, oltre al preventivo della compagnia rappresentata dal suo interlocutore, ne avrà a disposizione altri due con tariffe o condizioni non necessariamente migliorative".
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giovedì 26 gennaio 2012
Assicurazioni in confusione per l'abbassamento della soglia dei pagamenti dei premi in contante
Il presidente nazionale Sna, Claudio Demozzi, di è rivolto al Ministero delle Finanze per chiedere chiarimenti in merito all'utilizzo del denaro contante nelle operazioni di incasso dei premi assicurativi. Come noto, il decreto legge 6 dicembre 2011 numero 201, ai fini della normativa antiriciclaggio, ha abbassato la soglia di rilevanza per il trasferimento di denaro contante o titoli al portatore a 999,99 euro. "Questa significativa riduzione del limite di utilizzo del contante (precedentemente fissato a 2.500 euro) ha avuto conseguenze importanti nelle operazioni di incasso premi riferite soprattutto alle polizze auto. Le singole mandanti hanno diramato alle rispettive reti distributive indicazioni procedurali totalmente diverse, anche se riferite a casi e situazioni identiche". Vi è una compagnia, per esempio, che non intende consentire l'uso del denaro contante nemmeno in caso di frazionamento del premio qualora le rate siano singolarmente inferiori al limite previsto, laddove altre imprese hanno indicato di essere favorevoli alla possibilità di ricevere pagamenti in contanti per premi frazionati singolarmente di importo inferiore alla soglia. Ma non è tutto: difformità interpretative si riscontrano anche nel caso di pagamento di più polizze in uno stesso giorno. Per alcune compagnie, infatti, non è ammissibile nemmeno frazionare in più giorni il pagamento in contanti di polizze singolarmente sotto soglia, indicando in sette giorni il periodo in cui le operazioni si cumulerebbero superando il limite. Altre compagnie, viceversa, ritenendo che il limite vada riferito a singola transazione, autorizzano il pagamento in contanti. "Considerando che per il settore dell'intermediazione assicurativa esistono già delle limitazioni all'uso del denaro contante, da tempo disposte dall'Isvap", conclude Demozzi, "abbiamo chiesto al Ministero che la soglia per il trasferimento di contante nel settore assicurativo non venga abbassata o, perlomeno, che siano immediatamente diramati i chiarimenti necessari alla corretta interpretazione della norma".
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