
Cambiamenti in vista per il risarcimento diretto che però potrebbe far lievitare le tariffe agli utenti, specialmente per quanto riguarda moto e motorini.
Il Consiglio dei ministri, circa un mese fa, ha approvato, su proposta del Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, delle modifiche al regolamento che disciplina gli indennizzi tra compagnie attraverso il risarcimento diretto. Un atto che accoglie la richiesta sempre sostenuta dalle compagnie assicurative e che dall'anno prossimo porterà in vigore dei forfait diversificati per classe di veicoli e non più unificati come avviene oggi.
Ma cos'è il risarcimento diretto?
Con il risarcimento diretto l'automobilista viene indennizzato direttamente dalla propria compagnia, per una cifra stimata sull'effettivo danno subito. La compagnia del danneggiato a sua volta si rivale su quella del colpevole. Questi pagamenti fra compagnia vengono regolati da una Stanza di compensazione, una sorta di "cassa" che gestisce il dare e l'avere tra le imprese.
Ogni anno, in base al costo medio dei sinistri dell'anno precedente, il Comitato tecnico per il risarcimento diretto, composto da rappresentanti del governo, delle compagnie, dei consumatori, stabilisce degli importi forfetari, attraverso i quali la compagnia del danneggiato sarà rimborsata da quella del colpevole. Ovviamente le cifre dei forfait possono essere più alte o anche più basse del singolo indennizzo pagato nello specifico caso. Tuttavia, in virtù di un sistema mutualistico, il sistema del dare e avere tra le compagnie tende all'equilibrio con i forfait.
Oggi esistono due forfait distinti, uno per i danni alle cose, che in media si aggira sui 1.400 euro, e
uno valevole per i danni alle persone, che si attesta intorno ai 3.300 euro. Questa distinzione è stata introdotta nel 2008 proprio per far fronte a quegli incidenti, soprattutto motociclistici, che hanno un impatto economico maggiore.
Il Comitato tecnico, invece, ha sempre respinto la richiesta delle compagnie di avere tanti forfait per quante sono le categorie dei veicoli (auto, moto, camion, bus, eccetera), divisi ulteriormente al loro interno per danni a cose e alle persone. Non dimentichiamo che forfait più alti significano costi più elevati per le compagnie e dunque anche tariffe più care per gli utenti.
"Ora, invece, il governo, con un provvedimento ad hoc, recepisce per decreto i desideri delle compagnie, specie di quelle con maggiore affollamento di motociclisti-utenti" - spiega Fabrizio Premuti, responsabile del settore assicurativo dell'Adiconsum e membro del Comitato tecnico: "Se ne va in frantumi il sistema mutualistico dei forfait unificati. Il Comitato tecnico sarà costretto, a fine anno, a rivedere al rialzo i forfait soprattutto per i danni a persona a seguito di sinistri sulle due ruote e quindi per questo tipo di utenti ci saranno nuovi aumenti".
Non è escluso, tuttavia, che per altre tipologie di veicoli, i forfait possano essere rivisti al ribasso. Seguirà un effetto positivo anche sulle tariffe? Allo stato è difficile immaginarlo!